Sfântul cuvios Porfirie cel nou: "Când esti bolnav, să te rogi la Dumnezeu să-ti ierte păcatele, dar fii atent, să nu spui: „Doamne, iartă-mi păcatele”, iar mintea să-ti fie alipită de boala ta trupească. Tu când te rogi, să uiti de boala trupeasca, s-o accepti ca pe un canon, ca pe o mustrare, pentru iertarea păcatelor tale. Iar Dumnezeu, fiindca Îl rogi cu durere, îti va ierta păcatele si te va face bine si la trup"
Sfântul Clement Alexandrinul: "Cea mai mare dintre învăţături este să te cunoşti pe tine însuți. Dacă cineva se cunoaşte pe sine, îl va cunoște și pe Dumnezeu."
Sfântul Ioan Gură de Aur: "Nimic nu uneşte viața noastră atât de strâns și de puternic ca dragostea dintre bărbat și femeie."
Sfântul Vasile cel Mare: "Am căzut prin păcat, dar ne ridicăm prin căință."
Sfântul Maxim Mărturisitorul: "Cel ce crede, se teme; cel ce se teme, se smereste; cel ce se smereste, se îmblânzeste; cel blând, păzeste poruncile; cel ce păzeste poruncile se luminează; cel luminat se împărtăseste de tainele Cuvântului dumnezeiesc."
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I fedeli devono essere cresciuti come i bambini, in uno spirito di libertà, ma insegnando a loro i principi della libertà che coincidono con i principi dell'amore. L'amore - libertà vanno insieme...
Transilvania ha avuto uno storia particolare che si è rintracciata per più di 6 secoli con l'imperio austro-ungarico. Ha ottenuto l'indipendenza nel 1918. Lo spirito rumeno autoctono si è rintracciato con una cultura, con una disciplina che è venuta piuttosto sulla parte sassone, sulla parte non germanica, non latina della nostra identità...
Autocefalia della chiesa rumena - 1885. Primo patriarca - 1925. La chiesa ortodossa rumena non è mai stata dipendente dal patriarcato di Mosca, è stata dipendente sempre dal patriarcato di Costantinopoli...
La Romania tra 1918-1938 ha avuto 20 anni per respirare - è stato il primo paese che ha raffinato il petrolio (americani sono venuti in Romania per imparare il raffinamento del petrolio). E' stata la prima esportatrice di grano in Europa e quasi la prima nel mondo...
Il livello di indifferenza è abbastanza importante, pur avendo la possibilità di conoscere tutto quello che succede nel mondo. Il livello di indifferenza nella vita cittadina, in particolare, è alto, è molto alto. La secolarizzazione della nostra mentalità ... è abbastanza inquietante ... Il rapporto con le chiese ortodosse - noi impariamo a dialogare ma non è sempre semplice di farlo soprattutto con quello che viene dall'imperio sovietico che ci ha schiacciato in una maniera terribile, dall'altra parte Costantinopoli che vuole una supremazia ... non è semplice, ma stiamo dialogando. ... Con la chiesa cattolica, in Transilvania, in ultimi ani, non è stato facile perché la storia della Transilvania è stata complicata attraverso i secoli tramite l'imperio austro-ungarico che fa provato di convertire ortodossi alla fede dell'imperatore o della imperatrice ogni volta ... arrivando, nel 1756- 59 a distruggere, con i canoni dell'esercito imperiale, avendo capo il generale Buccow, più di 200 chiese, monasteri soprattutto perché erano considerati resistenti di fronte al proselitismo...
La disunione tra cristiani è una tragedia per umanità che si vive non solo da oggi, non solo da 1054 quando Costantinopoli e Roma si sono anatematizzati, si sono scomunicati a vicenda, ma credo che dopo il momento i qui le persecuzioni si sono fermate, i cristiani non avendo più un contesto difficile si sono trovati bene con una vita comoda, a vivere tranquilli. Questa comodità ha portato alla superficialità nella vita, nel vivere, e poi, piano-piano, anche nel conoscere la fede, nell'assumere la fede. Una risposta a questo è stato il fenomeno del monachesimo che vive fino a oggi come una risposta a questa facilità, di dire noi vogliamo vivere il massimalismo della fede, quindi, l'unità credo personalmente, verrebbe di una maniera molto più organica pur mantenendo le diverse identità approfondendo ognuno il suo proprio tesoro spirituale e teologico, viverlo e testimoniare, essendo non parlando a vanvera.
Noi ortodossi ... non direi che abbiamo qualcosa da insegnare ma abbiamo il dovere di testimoniare di un tesoro che portiamo in vasi di argilla, con indifferenza a volte, ignoranza. Abbiamo la responsabilità di testimoniare di un tesoro che risale e si sintetizzerebbe nelle parole che San Giovanni Apostolo all'inizio della sua prima lettera Cattolica si chiama, quindi a tutta la chiesa: „quello che abbiamo visto con i nostri occhi e abbiamo sentito con le nostre orecchie e le nostre mani hanno toccato, è quello che noi vi annunciamo.” Questo intero che tocca il vedere, il udire e il toccare, rappresenta un fondamento straordinario da mantenere è da tenere in vista quando si tratta della testimonianza cristiana.
C'è un'unità che si inter-condiziona tra il vedere e l'espressione visuale della fede, quindi icona, affreschi, architettura. La dimensione auditiva che vuol dire parola, ma vuol dire canto,vuol dire espressione, tutto quello che tocca l’udito, l'espressione empirica della fede e anche tutti gli altri sensi, anche l'incenso nella chiesa che tra che si dà un riferimento, ricevi un criterio della bellezza, il gusto della bellezza ...
Quelli che portano l’onore di avere la Tiara o la Mitra sopra la testa sanno che dentro ci sono le spine e quindi piangono per loro stessi, piangono e compatiscono, siamo chiamati a compatire per la sofferenza del mondo non dei Cristiani ortodossi romeni in Italia, del mondo – anche San Silvano insegna questo, ma Cristo lo insegna.
San Silvano dice: il monaco, anche di più il vescovo cristiano, in generale, dovrebbe piangere per il fatto che tanta gente in questo mondo non conosce l'amore e la Misericordia del Dio Creatore di questo mondo e passa la vita in solitudine, in disperazione a volte, perché non conosce quanto grande è l'amore e la Misericordia di Dio. E tanta gente soffre per questo e tanta gente diventa cattiva per questo. Non ci sono persone buone e cattive. Ci sono quelli che conoscono Dio e sono conquistati da questo Dio umile, amante, compassionevole e sono quelli che non lo conoscono e perché non lo conoscono diventano duri, cattivi anche crudeli in quello che fanno.
La mia scelta per andare in facoltà di teologia non è stata per la teologia, è stata per la musica, per l'armonia della musica religiosa. Armonia che conoscevo da piccolo, le mie sorelle cantavano di natalizi ... I miei genitori cantavano molto bene tutti e due, tutti cantavamo mentre ero in un liceo di matematica e fisica ... mia sorella mi bastona va con la fisica, il mio cognato con la matematica, ho detto basta, la musica mi ha toccato il cuore, la musica ecclesiastica. Ho iniziato a cantare nella Corale del nostro paesino Corale polifonica con donne e uomini che non hanno mai visto una nota, che hanno imparato a orecchio e questo mi ha toccato il cuore. Queste armonie ecclesiastiche, ho ascoltato tanta altra musica, ho amato la musica popolare tradizionale. Mio papà mi attira l'attenzione, ascolta questo violino come canta, com'è bello, ascolta gli uccelli, i grilli la sera. Adesso in via Ardeatina abbiamo un parco immenso con tanti tanti uccelli che cantano dei versi straordinari, anche di rosignoli che iniziano a cantare ogni Venerdì Santo ogni anno, non sto scherzando. Ogni venerdì santo di ogni anno iniziano cantare fino dopo la settimana della Pasqua, cantano in questo giardino incredibilmente...
INTERVIU EXCLUSIV / Episcopului Siluan al Italiei: «Lumea își imaginează că preoții duc o viață opulentă» Cititi
Demonstraţia lui Einstein despre Dumnezeu şi stiinţă. Într-o lume plină de probleme, îmbibată de materialism, a existat un mare om de ştiinţă care a lăsat prejudecăţile deoparte, el a remarcat faptul că religia şi ştiinţa nu se exclud, ci se completează. Clicati aici si cititi dialogul dintre Albert Einstein si profesorul său de filozofie (anul 1921)
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